Photo by Charles Deluvio ????
Google ha recentemente cambiato algoritmo e i siti del mondo healthcare e life sciences hanno risentito subito degli effetti di questa operazione. Chi si trovava infatti tra le prime posizioni fino a qualche settimana fa, potrebbe comparire oggi improvvisamente più in basso, nella ricerca. I motivi sono relativi alle strategie di SEO, che dipendono dall’abilità della società di ottimizzare i contenuti dei propri siti web.
Il nome dell’aggiornamento è Medic Update (broad core algorithm update). Indica il settore che maggiormente ha subito le influenze da questa piccola rivoluzione. In testa l’ambito sanitario, farmaceutico e della salute in generale. Subito dopo troviamo il settore automotive e la cura della persona, mentre in ultimo turismo e finanza.
Fonte: moz.com
I siti corporate delle grandi aziende e le pagine di alcune istituzioni hanno certamente tratto benefici da questo cambiamento. Aifa e Humanitas sembrano essere cresciute come posizionamento, ad esempio. Altri, invece, come i siti di informazione farmaceutica e di salute pare abbiano perso un po’ di traffico.
Di recente sono state anche aggiornate le linee guida dei Quality rater, ossia consulenti esterni per fare valutazioni qualitative sui risultati di ricerca. E poi sono state inserite indicazioni per le pagine Ymyl (pagine definite potenzialmente impattanti sulla felicità futura, sulla salute, sulla stabilità finanziaria o sulla sicurezza degli utenti) sia in ambito medico che non. Insomma, a l’autorevolezza di prodotto online, la competenza di chi produce un contenuto e l’affidabilità sono tre degli aspetti che stanno via via assumendo sempre più importanza.
Il metodo di valutazione di Google sull’autorevolezza e la reputazione di un sito è ancora una questione aperta, ma di certo implementare nuove strategie algoritmiche risulta essenziale per domare l’enorme quantità di “bufale” in rete. In tempi – quelli odierni – in cui purtroppo le fake news sono all’ordine del giorno.
E il settore della salute è proprio una delle aree più colpite.