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L’effetto lockdown si fa sentire sui conti di Zoom, l’app per le videoconferenze che nei mesi scorsi ha spopolato in tutto il mondo. Nel secondo trimestre i ricavi di Zoom hanno raggiunto i 663,5 milioni di dollari, contro i 500 milioni attesi. L’azienda, da azienda “di nicchia” con forte potenziale si è trasformata in una realtà con un valore di mercato di oltre 120 miliardi di dollari. Cresciuta durante il periodo di pandemia da Covid-19, il titolo di Zoom nelle contrattazioni after hour – scrivono le testate giornalistiche – è volato a +35%.
Una performance ottimale confermata anche nei primi minuti di apertura e addirittura superata fino ad arrivare a +40%. Zoom ha inoltre corretto al rialzo di oltre il 30% le stime per l’anno fiscale, portandole tra 2,37 e 2,39 miliardi di dollari rispetto agli 1,78-1,80 miliardi stimati in precedenza.
Gli utili nel secondo trimestre sono stati di 92 centesimi ad azione, contro i 45 centesimi attesi dagli esperti. La capitalizzazione di Zoom è ora quindi superiore ai 120 miliardi di dollari, dai 25 miliardi dello scorso anno e la società ora vale più di Ibm e Amd.