Innovation

Il Chief Restructuring Officer (CRO)

photo by Gerd Altmann

 

Nelle aziende le strutture organizzative seguono e si adattano alle varie evoluzioni, condizionate anche da operazioni quali acquisizioni, cambiamenti di business, trasformazioni di processi, turnaround. E qui nascono – temporanei o definitivi – ruoli che la nomenclatura multinazionale identifica di volta in volta. Ad esempio, in caso di grave crisi e necessità di turnaround, abbiamo il Chief Restructuring Officer. In caso di fusione di aziende diverse o tra business, ecco apparire il Chief Integration Officer. In caso di passaggio a processi e sistemi che cambiano volto all’azienda, abbiamo il Chief Transformation Officer.

Il CRO è presente da circa due decenni come ruolo, ma non vi sono molti specialisti di questa posizione. Prima chi ricopriva tale figura in azienda proveniva dalle aree delle operazioni derivanti da forte crisi aziendale, oggi anche dal mondo Corporate, specialmente chi ha saputo traghettare l’azienda in operazioni di turnaround. Il ruolo è ad interim e la figura deve implementare rapidamente i programmi di ristrutturazione ed accompagnare le trasformazioni operative. Chiaramente le qualificazioni sono di natura finanziaria, ma anche di capacità di valutare le trasformazioni del business. Deve stabilizzare la crisi, riportare il bilancio in acque più tranquille, salvaguardare il cash-flow, destreggiarsi con gli azionisti, valutare il debito.