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Il valore della produzione nel 2020 dell’industria farmaceutica in Italia è di oltre 34 miliardi di euro: ai primi posti nell’Unione Europea, con Francia e Germania. La crescita della produzione è interamente legata all’export, cresciuto del 74% tra il 2015 e il 2020, e all’aumento dei valori medi dei farmaci esportati (+50%).
Negli ultimi 5 anni proprio l’export ha fatto registrare un incremento di 14 miliardi, 2/3 di quello totale del Paese. Mentre il mercato interno è compresso e in calo nel 2020. Questi alcuni dei dati presentati ieri all’Assemblea pubblica di Farmindustria a Roma.
L’industria farmaceutica, ha spiegato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, è anche “leader per occupazione femminile che raggiunge quota 43% dei dipendenti rispetto al 29% del resto dell’economia. E le donne che ricoprono spesso ruoli di responsabilità: sono infatti il 42% di dirigenti e quadri (e arrivano al 52% tra gli under 40), a dimostrazione del fatto che, nella farmaceutica, la parità di genere è da anni una realtà”.
Nella sua presentazione Scaccabarozzi segnala anche la coerenza delle imprese del farmaco italiane con le priorità del G20, che considerano tra le missioni globali la salute, la transizione ecologica e la digitalizzazione.”Abbiamo ridotto del 59% i consumi energetici in Italia in 10 anni, rispetto a una media manifatturiera pari al 17%. Più del 90% delle imprese del farmaco ha mantenuto o aumentato gli investimenti in Ricerca e tecnologie digitali per migliorare l’accesso alle cure e la continuità terapeutica.
Un obiettivo possibile grazie al necessario sviluppo della collaborazione tra Stato e imprese sarà quello, finalmente, di un’adeguata raccolta, archiviazione e analisi dei big data nell’area della salute per il quale saranno essenziali i criteri di interoperabilità dei sistemi informativi.”
