photo by Hitesh Choudhary
Il primo esempio italiano di utilizzo della tecnologia Blockchain* in ambito sanitario riguarderà le epatiti. L’annuncio arriva dall’Istituto superiore di sanità (Iss), che ha presentato la sperimentazione nel convegno “Blockchain in sanità: sicurezza, trasparenza e democrazia dei dati”, tenutosi a Roma. I dati della piattaforma italiana per lo studio delle terapie delle epatiti virali (Piter) dell’Iss saranno quindi il primo registro italiano a essere realizzato con la tecnologia resa famosa dal Bitcoin, e utilizzabile per garantire trasparenza, condivisione e sicurezza nella gestione dei dati sanitari.
Tutti i medici epatologi ed infettivologi del territorio avranno a disposizione la più grande casistica di ricerca clinica sull’area terapeutica, con i dati di oltre 12 mila pazienti e 100 centri clinici raccolti nella piattaforma.
L’obiettivo è condividere i dati clinici, mettendoli a disposizione dei centri connessi per poter essere analizzati e studiati e con il vantaggio – per il paziente -che il medico curante li abbia a disposizione costantemente aggiornati. E questo potrà avvenire in maniera trasparente e sicura, con la possibilità di tracciarne ogni modifica, per evitare qualsiasi uso improprio. Inoltre, per le aziende, la nuova tecnologia potrà rappresentare anche un modo per contrastare il fenomeno della contraffazione dei farmaci.
Walter Ricciardi, presidente dell’Iss ha spiegato che “mettere sotto Blockchain rappresenta un passaggio pionieristico. Il primo esempio di ‘democratizzazione’ di un database sanitario di cui i centri specialistici afferenti al progetto condivideranno e utilizzeranno i contenuti secondo una metodologia che garantisce ai centri la massima trasparenza, ovvero una sorta di proprietà condivisa in cui ogni modifica apportata viene vista in tempo reale da tutti e assicura al tempo stesso ai cittadini la privacy e incorruttibilità dei dati dall’esterno”.
*Per Blockchain (trad: catena di blocchi) si intende, nel campo della finanza hi-tech, una lista di record (i blocks) in continuo aumento, la cui sicurezza è garantita dall’uso della crittografia. Ogni blocco contiene un puntatore hash che lo collega al blocco precedente, un timestamp e i dati della transazione effettuata.
Si può quindi definire la blockchain come un registro aperto, distribuito tramite tecnologia peer to peer, attraverso il quale tenere traccia delle transazioni fra due parti in maniera verificabile e permanente: i dati di un blocco non possono retroattivamente essere modificati. La blockchain prevede infatti che, nel caso, debbano essere cambiati tutti i blocchi successivi a quello coinvolto nella prima modifica e, inoltre, serve il consenso della maggioranza della Rete. (per maggiori info: http://www.wallstreetitalia.com/trend/blockchain/)