Un miliardo di investimenti in R&S dalle aziende farma italiane. Parlano le “Fab13”

Photo by Stanislav Kondratiev

Le tredici aziende farmaceutiche a capitale italiano facenti parte di Farmindustria – le cosiddette ‘Fab13’ (Abiogen Pharma, Alfasigma, Angelini, Chiesi, Dompé, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Mediolanum, Menarini, Molteni, Recordati e Zambon) – hanno recentemente aumentato gli investimenti in R&S (+39%) e si stima che nel 2018 abbiano superato 1 miliardo di euro. I dati sono stati presentati a Roma, tramite il Rapporto Nomisma ‘Industria 2030. La Farmaceutica italiana e i suoi campioni alla sfida del nuovo pa-radigma manifatturiero’. Le esportazioni di settore hanno toccato i 24,8 miliardi di euro nel 2017, il 5,8% del totale manifatturiero italiano, con una crescita del 106,9% negli ultimi 10 anni.

Nel 2018 le aziende farma in italian sono dunque cresciute, rimaendo anticicliche, anche se – come ha affermato il presidente di Farmindustria Scaccabarozzi – non come in passato.

Il mercato italiano, infatti, caratterizzato da una serie di criticità produttive, incertezze regolatorie e colpito dalla scadenza di diversi brevetti, continua a mettere alla prova la sostenibilità delle imprese, a quanto pare non supportate neanche dalla nuova governance del farmaco, presentata a dicembre dal Ministro della Salute Giulia Grillo.

“Abbiamo creato un modello di sviluppo italiano realizzando una crescita internazionale senza delocalizzazione e al contrario portando al Paese produzioni che erano all’estero. Il governo, quando avrà occasione di incontrarci, sarà felice di questi risultati” ha dichiarato Lucia Aleotti, presidente di Menarini. Sergio Dompé, CEO e presidente dell’omonima società ha aggiunto che “Servono politiche coerenti ed una visione. Abbiamo impiegato 25 anni per riportare a casa un settore che avevamo perso. Un settore d’eccellenza. ora dobbiamo chiederci cosa farà il nostro Paese in futuro”.