photo by Sebastian Herrmann
Italiana, con un numero di dipendenti che oscilla tra i 10 e i 50 e un fatturato tra 11 e 50 ml € annui. Deve far fronte soprattutto a “progetti non strutturali” non connessi direttamente al core business e fa fatica a individuare le risorse giuste, specie per i CEO e le figure di middle management delle aree operation, vendite, marketing, clinica/medica/qualità.
Questo il profilo tipo dell’azienda medical devices in Italia secondo quanto emerso da una survey che Frezza & Partners ha condotto ad inizio anno su quasi 250 aziende del settore che presentavano la presenza di almeno 10 unità di personale ed un fatturato di almeno 10 € annui.
Tra le principali aree critiche meritevoli di attenzione:
- difficoltà ad adottare progetti strutturali
- la digital transformation
- tempistiche lunghe nel processo di ricerca e selezione
- la nascita di nuove professionalità, che richiede un’attenzione peculiare nell’acquisizione di nuovi talenti e nell’eventuale training dei dipendenti interni.
Ben l’83% delle aziende ha dichiarato di aver avuto difficoltà nella ricerca e selezione per i ruoli apicali per risorse operanti nel comitato esecutivo, nell’area della finanza e a livello di business management. Mentre per ruoli manageriali e professionali, in generale le maggiori criticità riguardano:
- nell’area OPERATION i process engineering per il 9,8% del totale;
- nell’area COMMERCIALE (MKTG/VENDITE) i product specialist per il 13,1%;
- nell’area CLINICA / MEDICA / QUALITA’ i clinical specialist per il 6,6%;
- per l’Area MARKETING i market access per il 9,8%.
Provando a trarre delle conclusioni sul lavoro svolto si evidenzia che, a fronte delle difficoltà su indicate, il settore è in grande fermento sia per la capacità delle aziende di intraprendere, anche verso nuove strade, sia per la straordinaria capacità innovativa che caratterizza molti ricercatori cheoperano nel settore.
di Bruno Brancati, Partner, Frezza&Partners srl