M&A che rompono il ghiaccio

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La stagione invernale porta M&A. Un po’ come la notte porta consiglio. E questo è vero a livello globale: Novo Nordisk offre 3,1 miliardi per la Ablynmx. In Giappone Takeda Pharmaceuticals punta su TiGenix. Negli Stati Uniti Celgene, dopo aver rilevato per 7 miliardi Impact Biomedicines, conquista per 9 miliardi di dollari il Gruppo Juno Therapeutics, di Seattle, azienda impegnata in farmaci e trattamenti personalizzati sperimentali per il cancro.

I riflettori oggi sono su Sanofi, però, che ha scelto di gettarsi su Bioverativ, gruppo specializzato nei prodotti per l’emofilia, con l’obiettivo di rinforzare la presenza nel mercato delle malattie rare. Un’operazione di simile valore (11,6 miliardi di dollari), rappresenta l’acquisizione maggiore negli ultimi sette anni per la società francese: era infatti il 2011, quando Sanofi decise di conquistare la biotech Genzyme, per 20 miliardi.

Bioveratin, nata da soli pochi mesi da uno scorporo di attività da parte di Biogen, ha nel proprio ventaglio prodotti nomi quali Eloctate e Alprolix. Sul mercato, ora, dubbi e curiosità, rispetto all’ingresso di Sanofi nel mercato dell’emofilia. E, mentre il titolo dell’azienda francese cede il 4% alla Borsa, l’Amministratore Delegato Olivier Brandicourt si mostra fiducioso, sostenendo che l’operazione di acquisizione potrebbe rendere il gruppo il “leader nel segmento in crescita delle cure per gli emofiliaci”.