CAR-T e nuovi possibili “fallimenti” nel manufacturing

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Una delle questioni che certamente si devono tenere in considerazione nell’affrontare l’introduzione della terapia cellulare CAR-T è il manufacturing. La produzione della terapia con cellule CAR-T di un paziente è molto complessa e chiunque abbia lavorato nella coltura cellulare può confermare che ottenere “virus per infettare in modo corretto” e produrre cellule utilizzabili è tutt’altro che garantito. In sostanza, rispetto alla tradizionale produzione di farmaci, i produttori di CAR-T devono tener conto di un “fallimento” di produzione.

Nel frattempo Novartis, dopo il via libera della Commissione Ue per la terapia oncologica CAR-T Tisagenlecleucel, ha dichiarato che effettuerà nuovi investimenti nel campo delle terapie cellulari. A Stein, probabilmente, lungo il Reno, dove la società di Basilea vorrebbe costruire un nuovo impianto altamente tecnologico. 260 posti di lavoro, che potrebbero arrivare a 450 nel prossimo triennio ed un investimento di 90 milioni di franchi svizzeri (ovvero circa 78 milioni di euro).

Al momento la produzione della Car-T si trova in Usa e Francia.