Principi attivi “digitali” e Serious Game

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Chi lo avrebbe mai detto? I videogames sono particolarmente indicati come “terapia” digitale, perché le loro caratteristiche portano naturalmente a tenere attivo il paziente e al centro di un’esperienza. Ovviamente devono essere ben progettati ed avere alle spalle un team multidisciplinare di esperti in diverse aree.

A differenza, dunque, del videogioco, che nasce come puro intrattenimento, il serious game per uno scopo appunto “serio”. In generale, in diversi contesti, concretizza il concetto del learning by doing e perme di affinare percezione, attenzione e comprensione delle situazioni. Come? Riproponendo situazioni reali, che permettono all’utente/giocatore di agire in uno scenario simulato che serve da ‘palestra’ per l’apprendimento. O, nello specifico, migliorare la salute dell’utente e la sua qualità di vita. Il serious game nel mondo della salure è quindi progettato in base ai bisogni del paziente per aumentarne la motivazione e l’aderenza alla terapia e infine per indurre un cambiamento comportamentale.

Lo scorso giugno, nel pieno dell’emergenza sanitaria, la FDA ha approvato EndeavorRx (Akl-T01) come Software as medical device (Samd). Si tratta della prima terapia digitale basata su un videogioco, indicata per bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (attention deficit hyperactivity disorder, Adhd), sviluppata da Akili, startup di medicina digitale con sede a Boston. Approvazione seguita subito dopo da quella europea come dispositivo medico con il marchio CE, che ne consente la futura commercializzazione nei Paesi membri dello spazio economico europeo.

La “dose” testata di EndeavorRx sarebbe di 25 minuti al giorno, 5 giorni alla settimana per 4 settimane. Il principio attivo digitale è invece una tecnologia di Akili (Selective Stimulus Management, Ssmetm) che si basa su stimoli sensoriali specifici e sfide motorie simultanee, progettate per indirizzare e attivare i sistemi neurali che svolgono un ruolo chiave nella funzione di attenzione. Esattamente come nel caso di un farmaco infatti, anche i Digital therapeutics sono composti da un principio attivo e da eccipienti. Il gioco in sé è l’eccipiente, un veicolo naturale per portare il ‘principio attivo digitale’ al paziente, che consiste per esempio nel compiere un determinato movimento o in uno stimolo cognitivo.

Il campo dei Serious Games è in piena espansione in molte aree terapeutiche.