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Un prototipo con una sensibilità simile a quella di un arto reale, che potrebbe rivestire i robot di domani.
Parliamo della “pelle del futuro”, sperimentata dai ricercatori dell’Università di Cagliari. Nello studio pubblicato sulla rivista Science Advances, il team ha testato tatuaggi dotati di sensori capaci di misurare le variazioni di forza, pressione, temperatura corporea. L’obiettivo è sviluppare una famiglia di sensori flessibili e ultra-sensibili capaci di rilevare parametri di interesse biomedico, quali ibridazione del DNA, attività elettrica neuronale e metabolica cellulare.
Il processo di replica della pelle umana per crearne una artificiale non è semplice, si intende. Esistono una serie di difficoltà funzionali, perché i sensori devono essere banalmente in grado di rispondere a stimoli meccanici e termici. Motivo per il quale la pelle del futuro dovrebbe essere costruita utilizzando materiali soffici e flessibili.
“Il lavoro dimostra come sia possibile realizzare, utilizzando dei transistor su plastica ultra flessibili e ad alte prestazioni, dei veri e propri tatuaggi sensorizzati multimodali che siano capaci di replicare le funzioni della pelle umana. L’introduzione di questi innovativi sensori tattili potrebbe dunque avere importanti ricadute in settori applicativi differenti e in continua evoluzione quali la robotica, la protesica, e la riabilitazione” ha dichiarato Piero Cosseddu, coordinatore del gruppo dei ricercatori del Diee (Dipartimento di ingegneria elettrica elettronica).
E Andrea Spanu, responsabile dell’ottimizzazione dei sensori, ha aggiunto che “(…) con questo approccio si potrebbero rivestire i robot del futuro permettendo loro di interagire autonomamente con l’ambiente, gli oggetti circostanti e, perché no, gli esseri umani”.
Al lavoro, con il professor Cosseddu, supervisore del lavoro, e il dottor Fabrizio Viola, primo autore dell’articolo e attualmente ricercatore all’Istituto italiano tecnologia di Milano, hanno partecipato anche gli specialisti Andrea Spanu (ora alla Fondazione Bruno Kessler, FBK, a Trento), Pier Carlo Ricci, afferente al Dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari, e Annalisa Bonfiglio (già pro rettore Innovazione-ateneo Cagliari e ora presidente Crs4).