photo by Rawpixel
Alla seconda edizione degli Stati Generali della farmacia italiana hanno partecipato più di 2.300 titolari di farmacie private, per tentare un confronto concreto di categoria e presentare alle istituzioni una serie di proposte con l’obiettivo di migliorare il “servizio al cittadino”. Tra le idee, quella di Federfarma di ridurre la spesa diretta e contemporaneamente incrementare la distribuzione di farmaci acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie attraverso l’adozione di nuovi modelli omogenei in tutto il Pase. Il Presidente Marco Cossolo ha sottolineato che la frammentazione delle politiche del farmaco nelle Regioni sta minacciando l’efficacia del servizio farmaceutico territoriale causando – in diversi casi – anche l’insostenibilità economica delle farmacie.
Nello specifico, le criticità riguardano l’incremento della spesa per acquisti diretti da parte delle Asl (+30% dal 2013 al 2017) e la contestuale diminuzione delle confezioni erogate in regime di Ssn (-3,8% dal 2014), che insieme alla riduzione del prezzo medio dei farmaci, a causa della ormai diffusa presenza degli equivalenti, ha portato a un costante calo della spesa farmaceutica. Accanto a questo, la remunerazione della farmacia andrebbe sganciata dal prezzo del farmaco, cercando invece di sostenere l’atto professionale della dispensazione e l’erogazione dei nuovi servizi, attraverso – ad esempio – il monitoraggio dell’aderenza alla terapia dei malati cronici. Federfarma sottolinea come un recente studio effettuato su cinque patologie croniche diffuse abbia dimostrato che si risparmierebbero 3,5 miliardi di euro se l’aderenza alla terapia passasse dall’attuale 40% al 100%. Basterebbe il 60% per un risparmio importante.
Sempre secondo Federfarma una più efficace gestione delle risorse da parte del Ssn sarebbe possibile anche attraverso l’implementazione dei nuovi servizi in farmacia. La legge è stata approvata nel 2009 e il finanziamento da oltre un anno. Il 21 marzo è stato convocato il tavolo ministeriale per stabilire i criteri di individuazione dei servizi. Accelerare il processo evolutivo della farmacia dei servizi può rappresentare un’occasione davvero importante per i cittadini: parallelamente, non considerarla un’opportunità, potrebbe rappresentare un enorme spreco per il Ssn. E il sistema ancora non è in grado di coinvolgere direttamente le farmacie nella gestione della cronicità, dato che i piani regionali ancora non danno concretezza al ruolo della farmacia. Silvia Pagliacci, Presidente del Sunifar (farmacie rurali), ha ricordato proprio come la farmacia rurale giochi un ruolo insostituibile nella sanità italiana. E che mille farmacie di isole e comuni montani sono a rischio chiusura. Interessano 10 milioni di cittadini che vivono in paesi con meno di 5mila abitanti. Le cause? Fatturati in forte calo, difficoltà di gestione e spopolamento dei piccoli centri.