photo by Andriyko Podilnyk
Chiesi Farmaceutici, Gruppo internazionale focalizzato sulla ricerca (Gruppo Chiesi), e Holostem Terapie Avanzate, la prima azienda biotecnologica italiana interamente dedicata a sviluppo, produzione, registrazione e distribuzione di prodotti medicinali per terapie avanzate, comunicano ufficialmente di aver firmato un contratto di trasferimento di Holoclar®, terapia a base di cellule staminali autologhe per il trattamento dei pazienti con gravi ustioni della superficie oculare. L’accordo, condiviso tra le parti, prevede il passaggio da Chiesi a Holostem della Marketing Authorization, l’autorizzazione alla commercializzazione di Holoclar®, approvato recentemente dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
L’accordo ha come scopo quello di permettere ad entrambe le aziende di concentrarsi sui propri obiettivi strategici. Nello specifico, accelerarando le procedure di accesso dei pazienti con malattie rare alle rispettive terapie disponibili ed in sviluppo. Il Gruppo Chiesi, come si legge nella nota ufficiale dell’azienda, continuerà a focalizzarsi sullo sviluppo del proprio portafoglio e pipeline nel campo delle malattie rare, grazie alla Business Unit Chiesi Global Rare Diseases, costituita a febbraio 2020.
“Holostem è uno spin-off nato nel 2008 dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con il supporto commerciale di Chiesi Farmaceutici” ha spiegato Andrea Chiesi, Presidente di Holostem Terapie Avanzate e shareholder del Gruppo Chiesi, “che può oggi contare su una solida struttura aziendale, che si intreccia con un know-how scientifico riconosciuto a livello internazionale nel campo della biologia delle cellule staminali, applicata con successo ormai da decenni nella medicina traslazionale in protocolli di terapia cellulare e terapia genica. Sono orgoglioso del lavoro che è stato fatto fino a qui per riportare Holoclar in Holostem, dove era partito ed è sempre stato prodotto”.
Holostem, grazie all’accordo, avrà la possibilità di ottimizzare l’applicazione di Holoclar e facilitare l’accesso dei pazienti al farmaco attraverso l’interazione con la rete dei clinici europei, in contatto con la produzione e il controllo del prodotto.