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Entro fine maggio Abbott conta di distribuire in Italia 4 milioni di test. Lo ha comunicato ufficialmente l’azienda farmaceutica statunitense vincitrice del bando indetto dal governo per la fornitura di test sierologici in Italia nell’ambito dell’emergenza coronavirus. “Il nuovo test ha dimostrato specificità e sensibilità superiori al 99 per cento 14 giorni o più dopo l’insorgenza dei sintomi”, commenta Abbott, specificando che in un migliaio di laboratori di tutta Italia sarà possibile analizzare fino a 200 test per ora.
“Siamo orgogliosi di aver potuto rendere fruibile immediatamente in Italia anche il nuovo test anticorpale che potrà aiutare a individuare chi ha contratto il virus, contribuendo ad aumentare la fiducia ora che ci apprestiamo a tornare gradualmente alla nostra vita”, ha dichiarato Luigi Ambrosini, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Abbott Italia.
Il test sierologico Abbott per la rilevazione dell’anticorpo IgG, che determina se una persona ha contratto il nuovo coronavirus, ha ottenuto il marchio CE, ai sensi della Direttiva IVD (98/79/CE). Se i test molecolari rilevano se qualcuno ha il virus, i test anticorpali determinano se una persona è stata infettata. Il test IgG SARS-CoV-2 di Abbott identifica l’ anticorpo IgG, una proteina prodotta dall’organismo nelle fasi avanzate dell’infezione e che potrebbe persistere per mesi e forse anni dopo la guarigione.
Il decreto di aggiudicazione è stato pubblicato sul sito del Commissario straordinario, come specifica Ansa. Il decreto, oltre ad aggiudicare la fornitura ad Abbott che si è classificata “prima nella graduatoria di merito”, prevede che “si dia avvio alle verifiche del possesso dei requisiti dichiarati in gara” dall’azienda e stabilisce si “procedere alla stipula del relativo contratto, apponendo la clausola di risoluzione automatica dello stesso qualora dalle suddette verifiche dovessero emergere cause ostative alla prosecuzione del rapporto contrattuale”.
Abbott, quindi, comincerà a fornire dall’inizio della ‘fase 2’ i test sierologici per stimare la percentuale di italiani colpiti dal virus, molti dei quali potrebbero – ma non è scientificamente certo – anche aver sviluppato anticorpi. Partiranno il prossimo 4 maggio a livello nazionale, su un primo campione di 150mila persone, le analisi sul sangue per definire se una persona è stata contagiata, anche inconsapevolmente. Governo ed esperti aggiungeranno così un tassello importante nella strategia post-lockdown, che permetterà di capire il livello di diffusione del coronavirus nel Paese e pianificare le tempistiche sul ritorno graduale alle attività.