Difesa da virus e tumori: scoperto un gene che regola il rilascio di interferone β

photo by Anete Lusina

 

I ricercatori dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica hanno scoperto un nuovo meccanismo di regolazione delle risposte immunitarie, con importanti implicazioni.

Gli interferoni sono un insieme di molecole infiammatorie con un ruolo chiave, dal loro rilascio dipende la capacità del sistema immunitario di:

– eliminare con successo patogeni come SARS-CoV-2;
– contrastare lo sviluppo dei tumori.

In una ricerca pubblicata la scorsa settimana sulla prestigiosa rivista Immunity e coordinata da Renato Ostuni, responsabile del laboratorio Genomica del Sistema Immunitario Innato presso l’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano, si descrive il ruolo di un nuovo gene che agisce come interruttore per la produzione di interferone β.

La scoperta, che suggerisce un nuovo target terapeutico per modulare la risposta immunitaria, ha importanti implicazioni nella lotta alle malattie infettive e oncologiche e apre la strada allo sviluppo di protocolli di terapia genica più efficaci.

Cosa sono gli interferoni di tipo I?

Gli interferoni di tipo I, di cui fa parte l’interferone β, sono tra le più potenti molecole ad azione infiammatoria. Come tali, queste proteine sono essenziali per la nostra sopravvivenza, ma anche potenzialmente pericolose: se non vengono prodotte a sufficienza quando ce n’è bisogno, il sistema immunitario non riesce a difenderci con successo contro patogeni e tumori; mentre se vengono prodotte in eccesso e fuori contesto, possono favorire l’insorgenza di malattie autoimmuni e infiammatorie.

La scoperta di un nuovo gene che regola la produzione dell’interferone β e della capacità di una molecola, la prostaglandina E2, di limitarne la funzione ha molteplici applicazioni, che vanno dal trattamento delle malattie infettive allo sviluppo di nuove strategie di immunoterapia per i tumori.

Non solo, permetterà anche di migliorare i protocolli di terapia genica: la capacità rigenerativa delle cellule staminali del sangue viene compromessa da fenomeni infiammatori, sia durante la correzione genetica in laboratorio che a seguito del trapianto nei pazienti.

Il gruppo di ricercatori coordinati da Ostuni è già al lavoro per tradurre il risultato di questa ricerca di base, condotta attraverso tecnologie all’avanguardia e analisi bioinformatiche, in terapie cellulari avanzate, missione chiave dell’istituto SR-Tiget.

 

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Fonte: hsr