photo by Sharon Mccutcheon
Il 7 Marzo Farmindustria insieme ad Assogenerici e la SIML (Società Italiana di Medicina del Lavoro) ha firmato un protocollo per rendere il rapporto tra i medici del lavoro e i dipendenti un vero e proprio momento qualificante per fornire ai lavoratori elementi di conoscenza ed aiutarli a soddisfare la propria domanda di salute.
La firma è avvenuta nel corso dell’evento “Healthcare e Diversity Management” organizzato da Farmindustria con la collaborazione della Fondazione Onda, in occasione della Festa della Donna.
Il protocollo di impresa rappresenta la volontà di utilizzare al meglio uno strumento già a disposizione delle aziende per favorire politiche di prevenzione e informazione sulla salute, dato che la figura del medico del lavoro è per legge già presente in azienda.
L’industria farmaceutica vuole lanciare una best practice, per riuscire ad influenzare poi positivamente anche gli altri settori.
In questo modello il paziente è al centro ed è considerato sempre più un “partner” per il sistema della salute e per la gestione responsabile delle terapie. Si tratta dell’attuazione del paradigma della “Salute di precisione”, che si basa sulla continuità tra prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione. Un meccanismo, questo, che vede spesso la donna come figura-chiave per la salute della famiglia e che, correttamente seguita ed informata, può rappresentare un investimento importante anche per la sostenibilità della spesa sanitaria.
In particolare, la collaborazione con i medici del lavoro consentirà alle aziende di promuovere anche in altri momenti – rispetto agli obblighi di sorveglianza sanitaria – azioni di monitoraggio, formazione, informazione e progettualità con lo scopo di accrescere le conoscenze e ridurre le diversità in tema di salute. Tra le attività: informazione, formazione, prevenzione, gestione, valutazione di malattie croniche non trasmissimbili; supporto all’adesione alle attività di screening; informazione sul corretto utilizzo dei farmaci; promozione di corretti stili di vita; etc.
Tale percorso si inserisce nel concetto più ampio di Diversity Management, ossia dell’insieme di attività che hanno come obiettivo quello di valorizzare la diversità neli ambienti di lavoro, rispondendo alle diverse esigenze delle persone che vi lavorano. Ed è evidente che, essendo l’industria del farmaco “produttrice di salute”, è particolarmente sensibile a tutti quegli interventi che aumentano la consapevolezza e le conoscenze sulle cure, sia rispetto alla prevenzione che all’assistenza. Con particolare riferimento ai soggetti caregiver, spesse volte donne, che ricordiamo rappresentare il 42% degli addetti delle imprese del farmaco.
Alla tavola rotonda, oltre a Massimo Scaccabarozzi e Enrica Giorgetti (Presidente e DG Farmindustria), Francesca Merzagora (Presidente Onda) e Fiovanna Spatari (Presidente SIML), hanno partecipato esponenti del mondo politico ed industriale, per discutere delle misure già in atto in tema diveristy e analizzare gli effetti positivi sulla produttività aziendale. Tra gli altri, Alessandra Capuzzi, Responsabile del personale Global Manufacturing Division di Chiesi; Giovanna Del Forno (Responsabile Sviluppo Organizzativo e delle formazione di Novartis; Enrique Häusermann, Presidente Assogenerici.
Inoltre, nel corso dell’evento è stato assegnato il premio Telethon a tre giovani ricercatrici, per aver pubblicato i migliori progetti su malattie neurodegenerative e rarità. A consegnare la targa, proprio la dottoressa Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Telethon.