Dompé e il farmaco di Rita Levi Montalcini. Via libera dall’Aifa in Italia

Photo by The Digital Marketing Collaboration

 

Si tratta di un farmaco in grado di salvare migliaia di persone dalla cecità. Un medicinale biotecnologico nato in Italia. Progetto voluto da una scienziata italiana, Rita Levi Montalcini (1909-2012), la quale – per la scoperta – vinse il premio Nobel.

L’Oxervate, nome commerciale del cenenegermin (il principio attivo), viene prodotto nello stabilimento Dompé (L’Aquila). Guarisce la cheratite neurotrofica moderata o grave, una malattia rara e invalidante dell’occhio che fino a ieri era priva di qualsiasi cura: nei casi più gravi era risolta chiudendo con una sutura le palpebre dell’occhio malato.

Il medicinale è in vendita da qualche settimana in Germania, da ieri è autorizzato dall’Aifa nel nostro Paese, e negli USA l’FDA gli ha assegnato un canale preferenziale, perchè valutato “breakthrough” (di svolta, dunque). E’ in forma di collirio, bastano poche applicazioni perchè possa avere effetto sui pazienti.

Le linee di produzione sono costate alcune decine di milioni sui circa 250 spesi nel corso degli anni all’Aquila, dalla società guidata da Sergio Dompé. L’origine del medicinale risale agli anni ’80, quando il fattore di crescita dei neuroni (Ngf) fu scoperto dalla Montalcini. da allora, un team di ricercatori iniziò ad analizzare la possibilità di sviluppo nell’area oculistica: fu costituita una squadra di scienziati e poi una società, acquistata appunto da Sergio Dompé, al fine di riuscire a portare sul mercato il prodotto.

Sono passati decenni. Ma alla fine, ricerca e sviluppo innovativi, insieme a coraggio e tenacia, hanno avuto la meglio. Un lieto fine, anche se il ciclo di un paziente costa ad oggi quasi 15mila euro. Per cui il farmaco attualemente si presta soprattutto ai circuiti ristretti ospedalieri, finanziati dalla spesa pubblica.