Gilead annuncia i primi test con remdesivir per via inalatoria

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Gilead Sciences ha pubblicato una nota in cui annuncia di aver avviato uno studio di fase Ia per testare una formulazione inalatoria di remdesivir. L’obiettivo è riuscire ad utilizzare il farmaco anche al di fuori del contesto ospedaliero e quindi in pazienti meno gravi.

Merdad Parsey, Chief Medical Officer di Gilead ha commentato: “Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, il tratto respiratorio superiore è il sito più prevalente dell’infezione da SARS-CoV-2 nelle prime fasi della malattia” e che “l’utilizzo di remdesivir direttamente al sito primario dell’infezione con una soluzione nebulizzata e inalata può consentire una somministrazione più mirata e accessibile in pazienti non ospedalizzati e potenzialmente una minore esposizione sistemica al farmaco”.

Parsey ha aggiunto che lo studio, randomizzato e controllato con placebo, arruolerà circa 60 volontari sani di età compresa tra i 18 e i 45 anni negli Stati Uniti per fondare la base di ulteriori test clinici del farmaco per via inalatoria, in particolare nei pazienti la cui malattia non sia progredita al punto da richiedere l’ospedalizzazione. Inltre sono in corso o in programma ulteriori studi clinici che valutano il remdesivir in combinazione con farmaci antinfiammatori, in popolazioni di pazienti vulnerabili e in contesti ambulatoriali.

Ad oggi remdesivir è somministrato per via endovenosa attraverso infusioni giornaliere. Il farmaco è stato autorizzato dalla FDA per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici ricoverati in ospedale con grave malattia COVID-19.