Grazie alla fisica scoperto un nuovo metodo per la ricerca di farmaci

photo by Gerd Altmann

 

Un nuovo protocollo per la ricerca mirata di nuovi farmaci per contrastare malattie neurodegenerative ad oggi incurabili arriva dai calcoli matematici sviluppati per studiare il mondo subatomico. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Communications Biology e – spiega Ansa – messo a punto da un gruppo internazionale di ricercatori, guidati dall’Università degli Studi di Trento, Perugia, Istituto Telethon Dulbecco, Fondazione Telethon e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

“Il nuovo approccio PPI-FIT (Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting) consiste nell’identificare le molecole la cui funzione è quella di ridurre l’espressione di una proteina nella cellula, disattivandone la funzione patologica”, hanno chiarificato i ricercatori.

Il metodo è stato applicato per la prima volta nel campo delle patologie da prioni (come nel caso della “mucca pazza”), causate dalla conversione di una normale proteina in una forma patogena capace di propagarsi come un agente infettivo (prione). Grazie a questo metodo, i ricercatori hanno identificato un gruppo di molecole in grado di ridurre i livelli cellulari della proteina prionica e impedire la replicazione della forma infettiva nelle colture cellulari. Sono state effettuate due richieste di brevetto, di cui una già approvata, e la start-up Sibylla Biotech sta usando questo metodo per sviluppare farmaci per diversi tipi di malattie, tra cui il cancro e anche il Covid-19.