photo by Volodymyr Hryshchenko
Farmaceutico unico comparto con il segno positivo, Alimentari e largo consumo a contenere le perdite insieme all’elettronica. Per gli altri ambiti della manifattura italiana il 2020 andrà in segno negativo, a causa del Covid, con perdite significative. Secondo Repubblica, saranno il sistema della moda e la filiera dell’automotive a subire il danno maggiore.
La conta delle perdite potenziali viene aggiornata nel consueto rapporto sui settori industriali di Intesa Sanpaolo e Prometeia proprio nelle ore in cui si dispiegano le ulteriori misure di contenimento del virus da parte del governo, si mettono in gioco nuove forme di sostegno all’attività economica. Nel documento si spiega il forte rimbalzo del terzo trimestre, che ha trovato conferma nelle ultime settimane anche da parte di altri osservatori, tra cui la Banca d’Italia. Purtroppo, si descrive anche che “i segnali di recupero emersi nei mesi estivi non sono comunque sufficienti per ripianare i crolli primaverili, a fronte anche di un aumento dei rischi legati alle difficoltà di gestione della pandemia, che gettano ombre sulla solidità di ripresa dei principali sbocchi internazionali e del mercato interno”.
Gli economisti stimano che la Farmaceutica (+3.9% a prezzi costanti nel 2020), sarà “unica eccezione nel quadro settoriale, grazie a una domanda mondiale trainante, a fronte di una domanda domestica di farmaci in leggero ripiegamento (sintesi di un aumento di domanda dei trattamenti Covid e di un calo delle altre terapie)”.