Leo Pharma e il laboratorio di salute “digitale” per la dermatologia

photo by Kelly Sikkema

E’ un laboratorio sui generis quello creato dalla Leo Foundation, organizzazione privata che controlla l’azienda pharma danese Leo Pharma. Si tratta di un hub per creare soluzioni non farmacologiche (come app o piattaforme digitali) a supporto delle malattie dermatologiche

Fondata nel 1908, Leo Pharma è tradizionalmente focalizzata sulla dermatologia e ad oggi, l’obiettivo aziendale dichiarato dal Vice President R&D Kim Kjoller è quello di ” (…) fare nuove scoperte nell’immunologia dermatologica” dato che “oggi conosciamo più di 3mila malattie della pelle, di cui circa 450 sono rare, e nel corso della vita si stima che almeno un quarto della popolazione mondiale soffra di una malattia della pelle”.

A questo obiettivo si rifa l’idea di sviluppare le idee e i progetti nel laboratorio digitale attraverso il contatto costante con i pazienti, con lo scopo di trovare soluzioni effettivamente utili per la vita quotidiana. Un esempio è il progetto Imagine, strumento di diagnosi che si basa sull’interazione dei pazienti con un sistema di intelligenza artificiale/machine learning attraverso l’uso dello smartphone. In sostanza, i pazienti caricano foto (rese poi anonime) per addestrare il software a riconoscere e prevedere i cambiamenti a livello cutaneo e/o monitorare l’evoluzione della malattia e della terapia.

In Italia Leo Pharma ha investito circa 80 milioni di euro – tra il 2013 ed il 2016 – e ha recentemente acquisito la BU di farmaci dermatologici di Bayer, mossa che consentirà all’azienda di divenire proprietaria anche del centro di produzione di Segrate.