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In Sanofi lo smart working esteso a più giornate dettato dall’emergenza Coronavirus diventa un grande racconto collettivo sui social a suon di selfie con #NoiCiSiamo #Sanofi. Un modo per sentirsi anche a distanza ancora più squadra – come sottolinea il comunicato stampa sul sito dell’azienda – e per far sapere a tutti gli stakeholders (pazienti, fornitori, filiera della salute, istituzioni) che l’azienda non si ferma.
Le persone di Sanofi sono abituate ormai da qualche anno a lavorare a distanza. Il concetto di flessibilità lavorativa è stato avviato già dal 2014 e Sanofi è stata una delle prime realtà in Italia a introdurlo. E prima azienda a farlo nel settore farmaceutico. E da diversi mesi lo smart working è stato esteso a due giorni a settimana per chi lavora negli uffici di Milano e Roma e un giorno per chi lavora negli uffici dei suoi quattro stabilimenti produttivi collocati ad Anagni, Brindisi, Origgio, Scoppito. Oggi usufruiscono dello smart working oltre 400 collaboratori, il 73% dei quali è donna.
L’emergenza Coronavirus ha portato però lo smart working in una dimensione molto diversa dal consueto. In Sanofi, come in molte altre aziende, infatti, l’emergenza Coronavirus di questi giorni ha portato ad una estensione della modalità di lavoro in flessibilità logistica, allargata però a più giornate.
Secondo alcuni analisti ed esperti di innovazione professionale è in atto la più grande sperimentazione di lavoro a distanza. Così al pc, in call, in chat il lavoro va avanti, nonostante tutto. Perché le tecnologie digitali consentono di continuare a lavorare. Per raccontare ciò che le persone di Sanofi stanno vivendo in prima persona, è stato lanciato uno storytelling sui social. Un racconto collettivo a suon di hashtag con un selfie accompagnato da #NoiCiSiamo.