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La riduzione delle forniture di vaccini contro il Covid-19 annunciata da parte di Pfizer e AstraZeneca sta facendo molto discutere. Nel frattempo, altre aziende protagoniste della corsa alla vaccinazione annunciano i risultati dei loro studi. Tra queste, Johnson & Johnson, che ha reso noti i dati sul suo vaccino monodose proprio qualche giorno fa. L’efficacia del farmaco J&J, scrive ilSole24Ore, varia tra il 72% negli studi condotti negli Stati Uniti e un tasso inferiore al 66% nello studio condotto in tre continenti e contro più varianti. Scende poi a solo il 57% in Sud Africa, dove circola la mutazione B.1.351, che è quella che preoccupa di più.
Nello studio J&J, condotto in otto paesi, il 44% dei partecipanti proveniva dagli Stati Uniti, il 41% dall’America centrale e meridionale e il 15% dal Sud Africa. Poco più di un terzo dei volontari aveva più di 60 anni. Il vaccino utilizza il comune virus del raffreddore (adenovirus) per introdurre le proteine del coronavirus nelle cellule del corpo e innescare una risposta immunitaria.
La società ha detto che prevede di fornire 1 miliardo di dosi nel 2021 e produrrà il vaccino negli Stati Uniti, in Europa, in Sud Africa e in India. Gli Stati Uniti hanno un accordo per acquistare 100 milioni di dosi per un miliardo di dollari. L’Europa ha acquistato 400 milioni di dosi.
J&J prevede di richiedere l’autorizzazione per l’uso di emergenza alla Food and Drug Administration statunitense in questi giorni.