Vaticano, chiuso il commissariamento di IDI

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Per le finanze vaticane l’Idi di Roma — Istituto dermopatico dell’immacolata, considerato da sempre un’alta eccellenza— ha rappresentato una delle pagine più confuse, un decina di anni fa, con un crack finanziario mai quantificato con precisione (si parlò di quasi un miliardo). L’istituto ha attraversato una grave crisi finanziaria
che ha avuto anche risvolti giudiziari.

Oggi però si apre una nuova stagione. L’Ospedale torna infatti nelle mani della congregazione dei padri Concezionisti, come scrive il Sole24ore, con la nomina, da parte del superiore provinciale dell’ordine padre Giuseppe Pusceddu, come presidente ad interim della Fondazione Luigi Maria Monti, proprietario dell’ospedale ai Monti di Creta, e anche di Idi Farmaceutici.

Il commissariamento arrivò a dimissioni di Benedetto XVI già annunciate, alle quali seguì un’opera di tentato risanamento che vide la vendita del controllato San Carlo di Nancy al gruppo Sansavini. Fu Francesco a decidere il salvataggio, con l’intervento dell’Apsa perso milioni, dopo che lo Ior aveva respinto la richiesta papale di finanziamento.
Fu proprio il dissesto dell’Idi a spingere il Papa e il Segretario di Stato Pietro Parolin a creare una commissione vaticana di controllo e indirizzo sulla sanità cattolica, presieduta da mons. Luigi Mistò.

 

L’IDI

Nel 1857 Padre Monti fondò la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione con il fine di prestare assistenza sanitaria e supporto spirituale a tutti i bisognosi. La Santa Sede riconobbe l’importanza di tale missione ed agevolò, nel 1925, l’inaugurazione del primo padiglione del Sanatorio di Via Monti di Creta. L’opera fu portata avanti prima da Padre Sala e poi da Emanuele Stablum che, per volontà della Congregazione, rinunciò al sacerdozio per diventare medico. Stablum, applicando criteri innovativi, perfezionò l’attività dermatologica portata avanti dal suo predecessore, conferendo all’IDI la caratteristica di ospedale dermatologico. Durante la II guerra mondiale presso l’Ospedale trovarono rifugio anche Ebrei perseguitati dal regime, e questo valse il riconoscimento a Stablum – come ricordato da un marmo apposto all’ingresso dell’Istituto – di “Giusto tra le Nazioni”. Nel 1950 il Prof. Rino Cavalieri rivalorizzò quell’attività di ricerca, propria dell’istituto, che aveva subito un forte rallentamento in occasione della II guerra mondiale. La successiva attività scientifica e il ruolo assunto dall’Ospedale, sia in ambito regionale che nazionale, fecero si che l’Istituto venisse qualificato come “ospedale regionale specializzato” per la dermatologia.Da allora le attività di studio e di ricerca si moltiplicarono: nacque la nuova sede di Villa Paola a Capranica (VT) ed all’IDI si istituirono, accanto alla Dermatologia, i reparti di Oncologia, di Chirurgia Plastica e di Chirurgia Vascolare. Nel luglio 1990 l’IDI ottiene dal Ministero della Sanità e da quello della Ricerca Scientifica il riconoscimento ad Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).