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Più di 700 aziende sono impegnate oggi nella ricerca oncologica. In particolare risultano quattordici le top companies con la maggior parte della pipeline focalizzata su tale area (almeno un terzo). Per quanto concerne gli studi di ricerca, questi sono concentrati specialmente su immunoterapie, con circa trecento molecole e sessanta meccanismi d’azione in valutazione nei trial di fase I e II. Settecento sono i farmaci in pipeline oncologica.
Ecco ciò che emerge dal report di IQVIA Insitute – leader mondiale nella raccolta ed elaborazione di dati nel settore farmaceutico – sull’evoluzione e il trend delle terapie oncologiche.
In particolare, negli ultimi cinque anni, risultano 63 i farmaci antitumorali – ciascuno approvato per la terapia di uno o più tumori – che hanno avuto un impatto sul trattamento di diversi tipi di cancro (24). L’incremento delle terapie immuno-oncologiche è stato prevalentemente incentrato sui meccanismi PD-1 e PD-L1, i cosiddetti inibitori del checkpoint, che hanno dimostrato un’ampia efficacia sui tumori solidi e vengono usati in 23 differenti tipologie di neoplasie.
Dei 14 nuovi farmaci oncologici lanciati lo scorso anno, tutti risultano terapie mirate e 11 di essi hanno ottenuto la designazione di “breakthrough therapy” da parte della Fda, per aver dimostrato un potenziale e significativo miglioramento rispetto alle terapie esistenti.
Per quanto riguarda le terapie “di nuova generazione”, queste iniziano anche a includere anche le terapie geniche e cellulari. Tra queste, ricordiamo i farmaci CAR-T che sfruttano le cellule T di un paziente per combattere il tumore.
Secondo i dati di IQVIA sulla spesa per tumori nel 2017, questa è salita a $ 133 mld, rispetto ai $ 96 mld del 2013, (compresa la quota-spesa per le cure di supporto) e crescerà mediamente del 10-13% nei prossimi anni. Il costo delle terapie si è decisamente innalzato negli ultimi anni, anche se i nuovi farmaci vengono utilizzati su popolazioni sempre più ridotte di pazienti (e sempre più frequentemente le malattie tumorali rientrano nelle rare diseases). Basti pensare che la grande parte delle autorizzazioni del 2017 ha avuto indicazione orfana.
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