Lezioni di Felicità. In azienda l'”Happycrazia” diventa business

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“Libertà + responsabilità = felicità + performance”. E’ la formula magica che – secondo Laurence Vanhée, Chief Happiness Officer in Happyperformance, società di Consulenza manageriale belga – ogni azienda dovrebbe adottare come mantra per migliorare produttività e prestazioni dei propri dipendenti.
La Vanhée spiega infatti che che “non basta installare in azienda un tavolo da ping-pong o allestire una stanza relax. E’ indispensabile responsabilizzare gli impiegati, concedendo loro nel contempo maggiore libertà, affinché possano dare un significato profondo a tutto ciò che fanno. Essere più felici sul lavoro migliora le prestazioni“.

Ma cos’è allora che può rendere “felici” i dipendenti? Lo spiega Salvatore Curaba, proprietario di Easi, azienda informatica belga. Oltre ai servizi, ormai sempre più diffusi e differenziati offerti ai dipendenti (ristorazione e sale relax con freccette e PlayStation, ma anche stirature e parrucchieri) ci sarebbero cinque ingredienti fondamentali, per la felicità.
La riconoscenza, la trasparenza, la libertà e l’autonomia, il concetto di “missione” e l’amore. Sì, l’amore (inteso in senso ampio, nei rapporti con capo e collaboratori), inevitabile e indispensabile per supportare ed incrementare creatività e duqnue prestazioni.
Ed è chiaro che la formula funziona, visto che Easi ha un giro di affari da 30 milioni l’anno circa ed un utile netto del 20%, con un tasso di assenteismo dei lavoratori inferiore all’1%.