Formazione

Come cambiare le “cattive” abitudini che ci impediscono di crescere in azienda

photo by Drew Beamer

Article by Francesca Stasio

 

Ammettiamolo: abbiamo tutti attitudini o abitudini che pensiamo di non riuscire a cambiare. E che rischiano di limitare la nostra carriera. Che si tratti di abilità a relazionarsi troppo deboli, tendenze a procrastinare o competenze tecniche buone sì, ma non così elevate, ognuno di noi può avere ostacoli alla “mobilità professionale” verso l’alto, ovvero abitudini che dobbiamo lottare per cambiare.

Joseph Granny, formatore, innovatore e studioso di performances sociali per il business, ha studiato insieme ad alcuni suoi collaboratori oltre 5.000 persone in aziende differenti che hanno tentato di cambiare un’abitudine per loro ostinata che limitava chiaramente la loro carriera professionale.[member] Meno del 10% delle persone intervistate è riuscito a creare cambiamenti profondi e duraturi.

Lo studio ha rilevato che il modo migliore per controllare il nostro comportamento è prendere il controllo delle cose che ci circondano. Il problema è infatti che spesso siamo profondamente modellati da forze esterne che manipolano, distraggono, suscitano, che ci rendono persone “reattive” e non “proattive”.

Le persone all’interno della survey risultate più produttive ed efficaci nel cambiare il proprio comportamento sono state quelle che hanno compreso di dover prendere il controllo di quelle fonti inarrestabili di influenza “negativa” sulla propria crescita e carriera. E che essenzialmente si sono sforzate e “automanipolate” per vedere le situazioni in modo diverso.

Ecco alcuni consigli (tratti comuni individuati da Granny nello studio) per indurti a cambiare:

  • Manipola la distanza. Siamo particolarmente ingenui riguardo al grado in cui l’ambiente che ci circonda modella le nostre scelte. Ad esempio, ciò che mangiamo deriva (e quindi è “manipolato”) molto più da ciò che vediamo che da ciò che cerchiamo. Una ciotola scintillante di tartufi di cioccolato sulla scrivania di un collega avvia un processo cognitivo inesorabile che termina solo quando soccombiamo alla sua seduzione. Vedere è mangiare. Puoi usare questo per indurti a cambiare. Attraverso innanzitutto la “manipolazione” della distanza: lascia le persone e situazioni negative lontano da te. Avvicina invece le cose buone e il tuo comportamento cambierà. Ad esempio, se stai cercando di superare la tua bassa capacità di concentrazione o il fatto che tendi a procrastinare molte attività, non sederti in luoghi che offrono distrazioni interessanti.
  • Valuta chi ti sta attorno. C’è un detto messicano: “Fammi vedere con chi sei e ti dirò chi sei”. Le persone con cui ti associ contribuiscono a “darti forma”. Determinano il modo in cui pensi, senti e vesti e influenzano ciò che acquisti, mangi, studi, odi e persino come voti. Quindi trascorri meno tempo con le persone che rafforzano un comportamento scorretto e negativo su di te e trascorri più tempo con persone che sostengono un buon atteggiamento nei tuoi confronti e rispetto agli altri. Ad esempio, se vuoi coltivare un atteggiamento più positivo nei confronti di grandi cambiamenti nella tua azienda, pranza più spesso con coloro che guidano il cambiamento in modo positivo e meno spesso con quelli che invece vi si oppongono.
  • Pianifica te stesso. Noi esseri umani abbiamo dei pregiudizi predefiniti: se una casella è selezionata su una pagina Web, è probabile che la lasceremo selezionata. Quindi, cerca di programmare di default nella tua vita. Non dire semplicemente “Voglio fare pratica con la mia presentazione prima della revisione trimestrale”. Invece, programma il tempo necessario alla pratica sul tuo calendario. È molto più probabile che otterrai un successo se rendi il piano predefinito.
  • Allenati. Siamo meno motivati ​​a cambiare o assumere determinate abitudini quando ci sentiamo meno competenti. Quando provi a cambiare il tuo comportamento, non cercare semplicemente di farlo a livello teorico, allenandoti sul pensiero e la psiche: piuttosto, allenati. Crea opportunità di pratica strutturata e concreta per aumentare la tua competenza. La tua motivazione seguirà e crescerà in modo naturale. Ad esempio, un dirigente che voleva migliorare le sue capacità interpersonali ha acquistato un libro su come relazionarsi con i colleghi e i suoi dipendenti. Ogni settimana identificava una tecnica e situazioni in cui poteva praticarla. Una volta praticata l’abilità più volte, ha iniziato a sentirsi a proprio agio e affidabile.
  • Cambia la tua cornice. È sorprendentemente facile cambiare alcuni atteggiamenti semplicemente inquadrando le scelte in modo diverso. Puoi farlo ad esempio, modificando le parole che usi per rappresentare una decisione. Questo può cambiare profondamente il modo in cui ti senti. Ricerche dimostrano che di fronte alla tentazione, sei molto più bravo a resistere se dici “Non lo faccio” che se dici “Non posso farlo”. Utilizzando quindi un linguaggio proattivo e non reattivo. Le persone di successo nello studio di Granny hanno usato frasi che rafforzavano la loro motivazione incorniciando la decisione in un modo che si collegava a valori o obiettivi personali. Ad esempio, se ti accorgi di resistere a una conversazione scomoda ma necessaria, è probabile che tu la stia inquadrando in modo da rafforzare la tua resistenza, ad esempio “Devo affrontare questo pasticcio”. Cambia la cornice chiedendoti “Perché voglio avere questa conversazione?”. Mentre mediti su questa domanda potresti scoprire un motivo, come ad esempio “Per salvare la carriera del mio rapporto diretto”. Andare a una riunione per cercare di salvare la carriera di un amico è molto diverso dal camminare alla stessa riunione per “affrontare un pasticcio”.

 

Molti di noi sono ciechi rispetto alle diverse forze che determinano le nostre scelte. Sottovalutiamo il grado in cui siamo il prodotto di una scelta consapevole e sottovalutiamo gravemente il potere delle forze situazionali e sociali. Per crescere personalmente e abbattere i “limiti” alla nostra carriera professionale, dobbiamo imparare a prendere il controllo della nostra vita, riconoscendo le situazioni su cui possiamo “agire” per usarle a nostro favore.

 

Tratto da un articolo di Joseph Granny, HBR Ascend, 2020 [/member]