Se il blocco delle e-mail oltre un certo orario ha scientificamente degli effetti positivi di lunga durata sull’attività di noi lavoratori – tra cui minore stress, maggiore lucidità e capacità di attenzione e dunque in definitiva maggiore produttività – ci si può chiedere quali siano altri fattori che incidono direttamente sulla qualità della prestazione dei dipendenti.
Beh, una risposta ci arriva da uno studio McKinsey, che ha coinvolto 81 aziende e 189.000 persone in tutto il mondo. Produttività non vuol dire più ore di lavoro, ritmi più stressanti, maggiori impegni … supportati magari da qualche tazza di caffè in più. Molto più semplice di cosi, secondo il report: basta dormire.
Lo studio sottolinea infatti come la qualità del sonno influisca direttamente sulle prestazioni e in particolare su alcuni aspetti della leadership, quali: l’orientamento ai risultati, la capacità di risolvere efficacemente i problemi, di osservare ed analizzare le diverse prospettive, di aiutare e sostenere gli altri. Caratteristiche da sempre associate ai team di lavoro più efficienti e di maggiore qualità.
Dormire aiuterebbe anche il processo di apprendimento: un buon riposo è necessario prima, per codificare le nuove informazioni; dopo, per poterle consolidare e consentire nuove connessioni; e poi prima per riportare tali informazioni alla memoria.
Source: McKinsey analysis and synthesis of neuroscience research