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In un mondo in cui il rischio lavoro è alto, la concorrenza a livello globale è decisamente aspra e il patto tra datore di lavoro e dipendente è sempre più complesso, occorre attrezzarsi. Bisogna imparare a gestire il proprio percorso professionale come fosse un’impresa, una sorta di start-up. E dunque, preparare un piano di crescita, essere pronti al cambiamento, avere una soluzione di riserva sono i primi passi per assicurarsi un vantaggio competitivo.
Tutto parte dall’idea che al mondo possono esistere diverse persone che possono e vogliono avere il lavoro dei tuoi sogni. Per ogni oggetto del desiderio, in fondo, esiste una concorrenza. I potenziali datori di lavoro, soci, investitori, responsabili di azienda e altre figure con potere decisionale possono scegliere tra te e qualcuno che ti assomiglia. Quando emerge un’opportunità di lavoro interessante all’interno di un’organizzazione, ad esempio, vengono presi in considerazione nella selezione diversi individui con formazione ed esperienza lavorativa analoghe. Quando i Recruiter e gli HR vagliano le candidature e ti intervistano, devono essere colpiti dal tuo profilo.
Se vuoi tracciare una rotta che ti differenzi dagli altri professionisti sul mercato, il primo passo è che tu sia in grado di completare la frase “Un’azienda assume me invece di un altro perché…”. Sotto quali aspetti sei il primo, l’unico, il più veloce, migliore o più economico di altri individui che svolgono la tua stessa attività? Quali sono le caratteristiche che tu offri, difficili da trovare in altri profili? Quali benefici rari e preziosi puoi fornire all’azienda?
Non c’è bisogno che tu sia il migliore, il più veloce o il più esperto in assoluto. Nella vita sono in palio più medaglie d’oro. Se cerchi di essere il migliore in tutto e migliore di tutti, non sarai probabilmente migliore in nulla o migliore di nessuno. Non cercare di essere il più grande Direttore Marketing del mondo: cerca di essere il più grande Direttore Marketing nell’ambito delle PMI che competono nella sanità privata. Non cercare di essere semplicemente il General Manager più pagato al mondo: cerca di essere un GM di prim’ordine, capace di distinguerti per uno stile in linea con i valori in cui credi.
Il vantaggio competitivo rappresenta la base su cui poggia l’intera strategia di carriera. Aiuta a rispondere alla domanda “Cosa dovrei fare nella mia vita?”. Ti aiuta a decidere quali opportunità inseguire e ti offre le linee guida per investire su te stesso. Il tuo vantaggio competitivo sorge dall’interazione tra tre forze diverse ed in costante mutamento. I tuoi asset (conoscenza, sapere, relazioni, rapporti di fiducia ma anche elementi economici, strumenti), le tue aspirazioni e i tuoi valori (desideri, idee, obiettivi), e la realtà del mercato (domanda e offerta per ciò che proponi sul mercato rispetto alla concorrenza). Queste “tessere” del puzzle vanno necessariamente incastrate fra di loro.
Acquisire una competenza particolare, ad esempio, non ti conferisce automaticamente un vantaggio competitivo. Il solo fatto che tu sia bravo in qualcosa (asset) che ti appassiona davvero (aspirazione) non comporta necessariamente che qualcuno ti pagherà per fare questa cosa (realtà di mercato). E se ci fosse un’altra persona in grado di fare la stessa cosa in modo più affidabile? O ad una retribuzione (e quindi costo per l’azienda) inferiore? Oppure, se già in partenza non ci fosse richiesta per quella competenza? In questi casi essa non rappresenterebbe un gran vantaggio competitivo.
Neanche il fatto di coltivare le tue passioni conduce automaticamente ad una carriera di successo. E se fossi informato, ma non così esperto o competente rispetto ad altri?
Ed Infine, chiaramente, essere “schiavi” della realtà di mercato, senza considerare asset ed aspirazioni non è sostenibile. La carenza di infermieri qualificati negli ospedali, non implica che tu ti debba autoconvincere a operare come infermiere. Indipendentemente dalla domanda esistente, non sarai particolarmente competitivo e bravo nel tuo lavoro se le tue passioni ed i tuoi punti di forza non entreranno in gioco. (Hoffman, Casnocha).
Dato che tutti questi elementi sono soggetti al cambiamento, l’analisi e la valutazione del tuo vantaggio competitivo non può essere un’attività che si svolge una tantum, ma un processo che dura tutta la vita.