photo by Brooke Cagle
“Non sei più impiegato di un datore di lavoro, sei un partner in un team. Il tuo manager non ha tutte le risposte, ma può fare le domande giuste. Non lavori per guadagnarti soldi per proprietari che nemmeno conosci, ma lavori per uno scopo. Non vai a lavorare dalle 9 alle 17, lavori dove sei e quando ti si addice. La tua azienda non vende prodotti, ma crea valore per i clienti.”
Al Forbes Healthcare Summit 2018, tenutosi a New York dal 28 al 29 novembre 2018, il CEO di Novartis – Vas Narasimhan, ha chiesto un cambiamento culturale per soddisfare le esigenze, le aspettative e le aspirazioni della generazione millennials sul posto di lavoro. In occasione del Summit aveva dichiarato: “L’obiettivo che ci eravamo prefissati era di creare una cultura “unboss”. La metà dell’attuale forza dei dipendenti di Novartis è costituita da millennial. Questa mossa [member] è diretta a migliorare l’attrattiva dell’azienda nei loro confronti. Una parte dell’”unbossing” della cultura aziendale di Novartis si dovrebbe tradurre nell’ allentare le regole attuali, consentendo ai dipendenti di indossare jeans per lavorare.”
Il CEO di Novartis fa riferimento all’”unboss”, un bestseller dei danesi Lars Kolind e Jacob Bøtter, sul lavoro e sulla leadership. Spinge all’addio delle gerarchie del xx secolo, attraverso una nuova modalità che trasforma la comprensione convenzionale del management e del lavoro. In effetti le generazioni più giovani della forza lavoro
amano e pretendono oggi uno stile di leadership diverso.
Oggi vediamo sempre più un maggior numero di giovani aziende senza leader tradizionali. Le chiamano aziende “unbossed”. Si concentrano sulla leadership collaborativa e lo sviluppo di talenti attraverso un processo di apprendimento reciproco. Per loro, una forte identità aziendale è la chiave: qual è la tua storia? In che modo la tua storia aiuta la tua community?
La leadership collaborativa aiuta a sostenere la storia di un’azienda. Riunisce le persone in modo che possano sviluppare una strategia e una visione che raggiungano gli obiettivi dell’azienda. Questa forma di leadership coinvolge dipendenti a tutti i livelli dell’azienda: in prima linea, management e leadership senior.
Secondo gli autori, “L’organizzazione ‘unboss’ coinvolge tutti invece di pochi; funziona attraverso meccanismi invece di strutture, e si basa sul concetto di scopo invece che sul profitto.” Attuando l’”unbossing” dell’intera organizzazione, tutte le parti interessate diventano più motivate, soddisfatte e, più importanti, impegnate. Ciò si traduce in un’azienda di maggior successo e redditizia composta da persone soddisfatte che lavorano verso lo stesso obiettivo.
I principi dell’organizzazione “unbossed” sono:
• Concentrati sull’obiettivo piuttosto che sul
tuo tornaconto
• Sciogli la vecchia gerarchia e incoraggia il lavoro
di squadra con obiettivi intelligenti
• Promuovi social network illimitati
• Diventa un ottimo posto per lavorare e attirare
persone positive
• Fatti da parte e lascia che i tuoi colleghi prendano
l’iniziativa
• Trasforma clienti e fornitori in partner
• Sbarazzati di scale di retribuzione rigide, bonus,
e dipendenti egoisti
• Coinvolgi persone esterne alla tua azienda
• Tollera gli errori e parla apertamente di loro
• Rafforza il dialogo con tutti in tutta l’organizzazione
E’ importante concentrarsi sulla leadership collaborativa che richiede umiltà, integrità e fiducia. Senza questi tre valori fondamentali, nessuna azienda può sopravvivere.
La filosofia “unboss” è stata integrata anche nel Ministero belga degli affari sociali. Ci sono voluti cinque anni per attuare quella che chiamavano la loro
“rivoluzione copernicana”, ma i risultati possono essere davvero un esempio per le organizzazioni pubbliche e private.
L’industria farmaceutica è una tra le più legate alla tradizione, e gerarchica. Tuttavia, alcune fra le aziende del settore hanno iniziato a sfidare questo status quo chiedendosi: “La nostra cultura organizzativa è diventata troppo gerarchica e un po’ arcaica? Ci stiamo ancora aggrappando alle visioni e alle pratiche datate e un po’ fossilizzate dei grandi predecessori, pratiche e culture rilevanti a quei tempi, ma ora non più al passo con le nuove generazioni?”. Nell’odierno scenario mutevole, la cultura aziendale di un’azienda farmaceutica dovrebbe essere in grado di liberare il pieno potenziale dei suoi dipendenti, che includono un numero crescente di millennials di grande talento, con differenze generazionali nelle competenze ed anche nel modello comportamentale. Sono dotati di valori diversi, mentalità, aspettative, aspirazioni, e si sentono a proprio agio a lavorare in una cultura “unbossy”. E’ questo che ha voluto significare e che sta implementando il CEO di Novartis.
Vasant Narasimhan, il brillante leader di Novartis
Vasant Narasimhan, giovane quarantatreenne americano di origine indiana, è oggi alla guida di Novartis. Medico, con master alla Harvard University e laurea in biologia a Chicago, Vasant Narasimhan ha espresso in passato la propria integrità ed i propri valori verso la salute pubblica grazie alle sue missioni in India e Perù, prima di unirsi alla fondazione Rockfeller e successivamente all’OMS di Ginevra. Dopo una piccola parentesi in McKinsey, il leader carismatico ha raggiunto Novartis nel 2005.
Nel 2014 è diventato Responsabile globale dello sviluppo e, dal 2016 al 2018, ha ricoperto il ruolo di Responsabile globale dello sviluppo dei farmaci e di Chief Medical Officer all’interno dell’azienda. Il 5 settembre 2017 è stato nominato successore di Joseph Jimenez come CEO dell’azienda. [/member]