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Monster.it, la multinazionale del recruiting online, ha sottoposto ai propri utenti un sondaggio per comprendere opinioni sulle attività che le aziende mettono in piedi nella fase di recruiting per acquisire informazioni utili sui candidati. Anche “spiandone”, per così dire, i profili social.
Beh più della metà degli intervistati si è mostrato d’accordo e favorevole allo “spionaggio” dei candidati. Addirittura molti sostengono che questa possa essere un’opportunità in più, insieme a curriculum e lettere di presentazione, per descrivere in modo più accurato e complessivo il proprio profilo.
In particolare, sono 392 (circa il 28%, su 1252 risposte complesive) gli intervistati che hanno risposto “Sono d’accordo: ne sono consapevole e condivido informazioni che mi facciano guadagnare il rispetto del recruiter”. Un’altra chiave del personal branding, insomma, sostenibile anche attraverso la condivisione di contenuti che possano – in generale – rinforzare la propria web reputation.