Novartis cancellerà 2mila posti di lavoro in Svizzera

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Saranno 2.150 i posti di lavoro che l’azienda taglierà entro il 2022, mentre 700 ruoli saranno delocalizzati all’estero. La decisione del taglio avviene contestualmente alla già dichiarata realizzazione di un impianto di produzione nel settore delle terapie cellulari e genetiche, per il quale si apriranno invece fino a 450 posti di lavoro a Stein.

I responsabili del personale e tutto il management sono già stati inviati da Novartis a condurre colloqui e consultazioni con il personale coinvolto. L’azienda nel comunicato stampa ha dichiarato la predisposizione di un jobcenter per impieghi all’interno e all’estero dell’organizzazione, oltre ad un piano sociale e a progetti di prepensionamento.

Vas Narasimahan, CEO della multinazionale, ha confermato la fondamentale presenza in Svizzera del Gruppo, dove – dopo l’annunciata ristrutturazione e lo scorporo di Alcon, divisione oftalmologica – sarà attivo circa il 10% degli effettivi totali.

Al termine di tale riorganizzazione, non esisteranno più 66 stabilimenti di produzione e alcuni processi saranno anche esternalizzate a società terze. L’obiettivo – come sempre si dichiara, d’altronde, in casi come questo – è migliorare efficacia ed efficienza, specialmente nella produzione, dove potranno essere effettuati investimenti in nuove piattaforme produttive e dunque in nuove tecnologie di fabbricazione. Giappone e Stati Uniti sono due dei Paesi in cui Novartis ha già annunciato futuri adeguamenti in tal senso.