photo by JOSHUA COLEMAN
Parliamo di un accordo extragiudizionale di 260 milioni di dollari. E’ la cifra che Teva, AmericansourceBergen, CardinalHealth e McKesson hanno raggiunto come accordo per archiviare la denuncia portata da due contee dell’Ohio, che altrimenti avrebbero dato via al primo processo su quella che è stata definita una vera e propria “epidemia” di farmaci. Teva ha annunciato che pagherà 20 milioni di dollari in contanti e 25 milioni di dollari saranno ulteriormente destinati per il trattamento da dipendenza da oppioidi, il Suboxone. I restanti 215 milioni saranno a carico dei tre grandi gruppi di distribuzione farmaceutica.
Ma questo non è il primo accordo raggiunto in tema scandalo oppioidi: la catena Henry Schein ha separatamente accettato un patteggiamento da 1,25 milioni di dollari. E ancora, un accordo extragiudiziale era già stato ottenuto dalle due contee dell’Ohio sopra citate con altre quattro aziende del settore sotto i riflettori. Parliamo di Johnson&Johnson, Allergan, Mallinckrodt e Endo International.
Si è ancora in attesa, invece, di una data per il processo cotnro la catena di farmacie Walgreens Boots – guidata dall’italiano Stefano Pessina – al momento rimasta fuori dall’intesa appena siglata. Da notare che i compromessi raggiunti fino ad oggi rappresentano solo dei piccoli accordi relativi alle due contee dell’Ohio già citate. I negoziati e le trattative inizialmente più complesse e articolate e dunque risoltesi in tali mini-accordi, se riprendessero vita, potrebbero riguardare migliaia di denunce scattate da diverse altre contee, municipalità e stati afflitti dagli abusi negli oppiodi.